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Bando ISI INAIL 2017

Buone notizie per tutte le aziende italiane interessate ad incrementare la tutela dei propri dipendenti investendo in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro, il Bando ISI INAIL è stato infatti rifinanziato anche per il 2017.

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Il nuovo Bando ISI è stato Pubblicato sul sito ufficiale INAIL
 ed elargirà aiuti a tutte quelle aziende che sono intenzionate a rendere il lavoro ancora più sicuro, un finanziamento quindi che mira a sostenere le spese relative agli interventi atti al miglioramento della salute e della sicurezza interna.

I soggetti interessati sono tutti i tipi di aziende, anche quelle individuali, che risultino essere iscritte alla Camera di Commercio della propria città, con questo bando possono essere finanziate diverse tipologie di progetti.

Tipologie di progetti finanziabili

Il Bando ISI INAIL 2017, mette a disposizione un totale complessivo di 245.500.000 Euro circa a fondo perduto e fino ad esaurimento, l’assegnazione avverrà in ordine cronologico in base alla consegna delle domande.

Questa è a tutti gli effetti una nuova edizione del Bando ISI INAIL 2016, con la quale gli stanziamenti vengono suddivisi su base regionale in relazione al numero dei dipendenti addetti ed alla tipologia di infortunio, per i quali ogni azienda può presentare una sola domanda.

Vediamo subito che tipi di progetti sono finanziabili:

  1. Progetti di investimento.
  2. Progetti per adozione modelli organizzativi e responsabilità sociale.
  3. Progetti di bonifica da materiali con amianto.
  4. Progetti per micro e piccole imprese operanti in determinati settori (come ad esempio tutto l’ambito del food, con ristoranti, mense, pasticcerie, bar, ecc…)

Contributi previsti dal Bando ISI INAIL 2017

Questa è una bella opportunità per tutte le aziende che sono rimaste fino ad oggi incerte su investire o meno in termini di sicurezza sul lavoro e sulla salute dei loro dipendenti, anche perché i contributi risultano alquanto consistenti.

Si parla infatti di un contributo pari al 65% sull’investimento, fino a una cifra massima pari a 130.000€, a questo numero fa eccezione la tipologia di
progetti numero 4, per i quali è previsto un massimo di 50.000€.

Tali contributi verranno assegnati però soltanto dopo aver superato la relativa verifica tecnico-amministrativa ed aver realizzato il progetto, nota importante da sapere, che questo è un contributo cumulabile anche con altri interventi di garanzia sul credito, esempio come il “Fondo di Garanzia delle PMI”.

Come ottenere il finanziamento?

La richiesta del contributo previsto dal Bando INAIL ISI 2017 è soggetto alla presentazione di apposita domanda, che sarà possibile effettuare direttamente sul sito dell’INAIL, a partire dal 19 aprile 2017 e fino al 5 giugno 2017, tramite la App messa a disposizione si potranno effettuare anche tipi di azioni.

Una di queste è la possibilità di realizzare una simulazione del progetto da presentare ed effettuare la verifica sul raggiungimento delle soglie di ammissibilità, oltre a salvare la relativa domanda, fatto questo c’è da aspettare la data del 12 giugno 2017, giorno in cui tutte le imprese che sono risultate idonee ad ottenere il contributo riceveranno il proprio codice di identificazione univoco.

Una volta ricevuto il codice identificativo, lo stesso dovrà essere inviato attraverso lo sportello informatico con allegata la domanda di ammissione al finanziamento, vale la pena ricordare che l’ordine di assegnazione dei contributi seguirà quello di arrivo delle domande.

Fra i progetti finanziabili rientra l’adozione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro secondo gli standard internazionali OHSAS 18001. Per qualsiasi informazione riguardo la norma OHSAS 18001 e la prassi per il suo conseguimento contattaci subito.

Pesanti sanzioni per chi non rispetta il D.lgs. 81/2008

La sicurezza sui luoghi di lavoro è un argomento particolarmente spinoso specie per tutte quelle PMI che vedono il suo adeguamento soltanto come un costo e che per tale motivo ne sottovalutano le conseguenze in caso di mancato rispetto di ciò che essa prevede.

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Tutto questo è anche alimentato dal fatto che, come ogni cosa che va a toccare la burocrazia italiana, il suo adeguamento richiede l’intervento di personale specializzato esterno all’azienda, cosa che porta a far salire i costi ancora di più e con essi la percezione che il D.lgs. 81/2008 sia solo una perdita di tempo e risorse.

La cosa porta ad un risultato che è spesso riassumibile in questo, l’azienda non vuole perdere tempo e soldi, motivo per il quale si lascia da una parte la questione sicurezza in attesa di tempi migliori, che puntualmente non arrivano mai.

Notiamo molo frequentemente aziende di vario tipo comportarsi in questo modo e ciò fa pensare che le stesse non abbiano la reale percezione che non adeguarsi alla legge sulla sicurezza può costare loro molto di più di quanto credano.

Questo è anche dovuto ad una scarsa politica di informazione che le istituzioni dovrebbero invece mettere a disposizione su più canali, in modo da arrivare a chi di dovere in maniera il più capillare possibile, ma dato che ciò non avviene, rimane compito di siti come il nostro dare notizia ed informare sui rischi e pericoli di un mancato adempimento degli obblighi della stessa.

Ribadiamo prima di tutto un concetto molto importante legato a questa legge, che è quello del suo obbligo per ogni azienda che abbia lavoratoti di qualunque tipo, ovvero, non importa il tipo di contratto che gli stessi hanno, la tipologia di contratto e di inquadramento non fa distinzione, sono obbligate agli adempimenti di tale legge anche le aziende che pagano i collaboratoti con i voucher.

Capite quindi bene che questa normativa ha uno spettro molto ampio di interessati, i quali spesso ignorano anche un altro importante aspetto, cioè quello che alcune delle sanzioni derivanti dall’inadempimento hanno carattere penale, una vera catastrofe per una piccola e media impresa italiana.

Il “lasciar correre”, il procrastinare all’infinito tipico degli italiani può quindi avere conseguenza molto serie, come avviene per altre tematiche, il non voler spendere, o il voler spende poco sul momento, possono far spendere molto di più in un futuro molto vicino.

Vi lasciamo pertanto con un importante interrogativo, secondo voi, vale davvero la pena rimandare una spesa di un migliaio di euro per rischiare una multa da una decina?